dummy

Piccole feste crescono...

L'edizione 2010 era andata bene per quanto riguarda l'aspetto organizzativo, ma rimanevano ancora alcune cose da migliorare. Aspetti sostanziali, come quelli economici.
Era necessario rivedere alcune forniture e servizi: se da un lato si era riusciti a terminare la festa senza troppi problemi, il 2010 non aveva lasciato molto spazio alla beneficenza, solo 330€ devoluti.
Fondi che erano stati raccolti dallo staff a fine servizio, perchè la serata aveva coperto al centesimo i costi d'allestimento. Notizia davvero poco incoraggiante se si pensa che dopo tutti quegli sforzi non era rimasto molto.
Il punto verteva nuovamente sul coinvolgere sempre più persone e per farlo bisognava rendere ancora più accogliente l'ambiente in serata.

A dare man forte ai propri sforzi, sull'onda dell'anno precedente, venne scelto un motto che potesse incoraggiare gli studenti a non arrendersi ai risultati ottenuti ma a proseguire sempre imparando dai propri errori: SHOSHOLOZA, una parola sudafricana che significa "andare avanti".

Il risultato di quell'edizione fu molto incoraggiante.
L'idea iniziale che aveva alimentato la festa, l'idea della costruzione di un ambiente universitario più caldo, accogliente e ospitale iniziava a farsi sentire. La dimostrazione non arrivò solo dall'ulteriore crescita in numero dei componenti dello STAFF, ma anche dall'input che l'allora preside di facoltà, Prof. Roberto Giacobazzi, fornì contattando la stampa universitaria per dare rilievo all'evento.

Intervista del Prof. Giacobazzi:
"Ormai sono 3 anni che si svolge a Scienze la festa di fine anno - spiega il preside Roberto Giacobazzi - È una delle più belle iniziative di aggregazione di studenti voluta, organizzata e gestita perfettamente da loro in totale autonomia, a cui la facoltà ha contribuito con una spesa minima di 75 euro. La festa di scienze sta crescendo ed in tre anni è diventata un appuntamento ormai irrinunciabile, che aggrega studenti, docenti, amici, ed abitanti del quartiere di Borgo Roma. Penso che fare università sia non solo offrire ricerca e didattica di alta qualità, ma anche saper dare un'identità attorno alla quale aggregare i ragazzi per creare una vera comunità universitaria, che sappia crescere anche divertendosi. Sono gli anni più belli e non vanno sprecati!".
A dimostrazione di ciò, durante la serata venne calato da uno dei due palazzi CaVignal, uno striscione di 10 x 4 mt con riportato quello che poi divenne il motto di quell'edizione: "Rise and Rise again until lambs become lions".
Si ringraziano Lara Montresor, Fabio Marco Caputo e Federico Borin, per la collaborazione nella creazione dello striscione.

Altro avvenimento importantissimo di quell'anno fu la nascita di quella che poi è diventò la Mascotte dell'università: SHOSHOLORSO, l'orsacchiotto di peluches che da 4 anni saluta gli studenti che passano davanti all'ufficio rappresentanti.

Link all'articolo